Analisi di sensitività
L’analisi di sensitività non viene effettuata in modo sistematico su tutte le fonti emissive, ma incentrata su quelle di maggior impatto o basate su dati con maggior incertezza.
Tra gli aspetti a maggior incertezza menzioniamo innanzitutto le emissioni dirette da Captazione, le quali sono state completamente stimate con un metodo aggregato di prima approssimazione, mentre dovrebbero essere valutate come somma delle emissioni di ogni singolo pozzo in relazione alle condizioni operative locali (procedura al momento ritenuta troppo onerosa e rimandata a futuri approfondimenti). L’impatto di un errore del 15% sulla stima della pressione media in falda inciderebbe dello 0,04% sul quadro emissivo finale.
Le emissioni da fosse settiche risultano essere molto rilevanti. La valutazione di tale emissione è solamente basata su dati secondari e terziari, poiché prima del presente studio non era mai stata presa in considerazione come fonte emissiva di un certo impatto. Sarebbe auspicabile l’utilizzo di qualche dato primario in futuro. L’impatto di un errore del 15% sulla stima del carico di substrato relativo alle fosse settiche inciderebbe del 3,4% sul quadro emissivo finale.
Come fattore di conversione per l’energia (0,527 kgCO2/kWh, fonte GaBi) è stato assunto un valore calcolato con approccio LCA, che considera gli aspetti richiesti dalla norma di riferimento. Se fosse stato assunto un valore più basso, ad esempio attorno a 0,407 kgCO2/kWh (Mix Medio Nazionale 2012), ma sul quale non abbiamo garanzie di coerenza metodologica, il quadro emissivo finale sarebbe decrementato del 7,4%.
Come fattore di conversione per i trasporti è stato assunto un valore fornito SINAnet ISPRA, nel range 311÷493 gCO2/km, in funzione della portanza dei mezzi di trasporto. Se fosse stato assunto per tutti i trasporti un valore più elevato, ad esempio pari a 2.347 gCO2/km (Zhang F. et al., 2011), valido per trasporti con camion da 45 t e calcolato con approccio LCA, il quadro emissivo finale sarebbe incrementato dello 0,25%. Tale assunzione rispetta il criterio di cutoff assegnato al presente studio (Confini dello studio).
Le fasi di trasporto riguardano lo smaltimento dei fanghi provenienti dagli impianti di potabilizzazione e di depurazione, nonché dalle fosse settiche. È stata ipotizzata una percorrenza media pari a 15 km per i fanghi relativi al trattamento di reflui, mentre una percorrenza media pari a 30 km per i fanghi relativi al trattamento di acque potabili. Se si considerasse una distanza media pari a 100 km, per entrambe le tipologie di fanghi, si otterrebbe una variazione di circa lo 0,32% sul quadro emissivo finale.
Per quanto riguarda il trasporto dei prodotti chimici, la valutazione dell’impronta di carbonio legata al trasporto dei prodotti chimici è stata effettuata considerando esclusivamente il trasporto dal distributore all’utilizzatore finale, con una distanza media ipotizzata tra fornitore ed utilizzatore pari a 100 km. Tale valutazione parziale è stata effettuata poiché non si conosce l’effettiva provenienza dei singoli prodotti chimici; ad ogni modo, se si considerasse una distanza media pari a 300 km, ovvero il triplo di quella ipotizzata, si otterrebbe una variazione di circa lo 0,01% sul quadro emissivo finale.
Tale approssimazione risulta, pertanto, conforme al criterio di cutoff assegnato al presente studio (Confini dello studio).