Assunzioni e limitazioni
Approvvigionamento delle materie prime
Per quanto riguarda l’energia elettrica, non è possibile fornire una misura diretta dell’energia elettrica consumata per singolo processo unitario (captazione, trattamento, trasporto). Le misure dell’energia elettrica consumata vengono lette dai contatori installati sugli impianti di trattamento, nei quali è compresa l’energia utilizzata per la captazione, per il trattamento e per la spinta verso la rete idrica. Viene pertanto considerato il dato aggregato per le fasi di approvvigionamento delle materie prime, valutato come il 31% del dato aggregato complessivo, come stimato all’interno del Report European Benchmarking (EBC). Si ritiene che ciò non influisca sul risultato complessivo del lavoro che, secondo la Norma, richiede una rappresentazione suddivisa per fasi del ciclo di vita.
Il dato relativo all’acqua captata è stato calcolato come misura del volume in ingresso agli impianti di trattamento, al netto delle perdite. Le perdite vengono a loro volta stimate come l’1,5% dell’acqua inviata a disinfezione finale, per l’acqua pronta all’uso, e lo 0,5% dell’acqua inviata a trattamento, per l’acqua grezza.
Nel volume idrico totale viene conteggiata anche l’acqua fornita da altri gestori, la quale entra nelle reti idriche di Acque SpA a seguito di trattamenti preliminari; tale acqua porta comunque con sé un bagaglio di CO2 legato alla captazione e al trattamento. Applicando a tale volume le percentuali relative alle perdite dovute al trattamento ed alla captazione applicate agli impianti di trattamento di Acque SpA, si ottiene il volume d’acqua da sommare per ciascuna fase. Sapendo che l’acqua fornita da altri gestori è stata approvvigionata per il 92% da pozzi (fonte: stime Acque SpA su altri gestori), i calcoli su tale volume idrico sono stati effettuati, senza commettere un errore rilevante, considerando l’approvvigionamento da pozzi per la totalità del volume esterno. Tutti i calcoli sulle emissioni, sugli input e sugli output sono stati effettuati in riferimento a tale volume totale.
Per quanto riguarda le emissioni relative alla captazione da pozzi, non disponendo di misure dirette della concentrazione dei carbonati nell’acqua prima e dopo dell’emungimento dalle singole falde acquifere, è stata effettuata una stima basata sulla base della differenza di concentrazione a saturazione della CO2 nell’acqua a pressione atmosferica e temperatura ambiente e della CO2 nell’acqua a pressione più elevata e temperatura minore, variazione generata dalla profondità dell’emungimento, pari a 4,15 mg/l; poiché le profondità dei pozzi variano da pozzo a pozzo, è stata calcolata una media della pressione in falda, pari a 55 m (fonte: Database Infrastrutture 2013) alla quale è stata associata la portata totale emunta nell’anno di riferimento.