Assunzioni e limitazioni
Uso
Sulla base della ripartizione tra acqua destinata ad uso domestico e ad uso produttivo e dei volumi di scarico in pubblica fognatura, si può affermare che l’uso domestico rappresenta il 96% del totale; per tale motivo, in questa fase lo studio si concentra sull’analisi dell’uso domestico, anche perché l’uso produttivo cambia da produttivo a produttivo, in funzione, appunto, dell’attività di produzione (pompaggio, riscaldamento dell’acqua, …).
Oltre a rappresentare la quasi totalità dell’uso, l’acqua ad uso domestico rappresenta un prodotto di largo consumo, come definito nel Decreto Direttoriale MinAmbiente 19 maggio 2011, n. 468 “Fondo per la promozione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica - Specifiche di utilizzo”.L’emissione dovuta all’uso domestico viene stimata in funzione della ripartizione della tipologia dei consumi domestici (fonte: www.trinkwasser.ch). Si stima che il 30% dei consumi subiscano un riscaldamento medio da 20°C a 40°C (10% doccia/bagno, 11% lavatrice/lavastoviglie, 9% lavandino/cucina). Si sottolinea, comunque, che non esiste un rilevamento ufficiale che definisca le percentuali di utilizzo dell’acqua ad uso domestico a livello nazionale.
Dato il principale obiettivo del presente studio, che mira in questa fase ad approfondire la conoscenza e l’auto-sensibilizzazione da parte del gestore del Servizio Idrico Integrato, è stato deciso di non considerare l’impronta di carbonio legata agli scenari d’uso dell’acqua da parte degli utenti. È stata, ad ogni modo, quantificata l’impronta di carbonio legata alla quota parte dell’acqua riscaldata dalle utenze domestiche, che ammonta a 71.502tCO2 (Impronta di carbonio del Servizio Idrico Integrato); tale contributo risulta essere di entità rilevante, ma non concorre alla quantificazione dell’impronta di carbonio nello studio in questione, poiché evidentemente non attinente al Servizio Idrico Integrato.
Non disponendo dei volumi scaricati in fognatura per l’anno 2013, tali volumi sono stati stimati mantenendo invariate le percentuali relative all’anno 2012.