Emissioni da Carbonio di origine biogenica
I processi di trasformazione che avvengono nella fase di Fine Vita riguardano principalmente sostanze biogeniche. In particolare, si tratta di sostanze che per la loro produzione hanno sottratto anidride carbonica all’atmosfera. Le emissioni dirette di anidride carbonica dovute alla loro trasformazione non devono quindi essere imputate nel calcolo emissivo.
Tuttavia, nelle fosse settiche, nei processi di trattamento o di trasporto nelle rete fognaria possono essere prodotti per via anaerobica gas con potenziale serra (GWP, Global Warming Potential) decisamente superiore a quello dell’anidride carbonica (su 100 anni: metano 25 volte, protossido di azoto 298 volte), i quali è stato fatto lo sforzo di stimare in questo contesto, non essendo disponibili misure dirette per la difficoltà insita del monitoraggio.
Secondo quanto affermato all’interno delle Linee Guida del Gruppo Intergovernativo di esperti sul Cambiamento Climatico (IPCC), l’emissione diretta di CO2 nei processi di fine vita viene quantificata ma non inclusa nel quadro emissivo, a causa della sua natura biogenica. Tale emissione di anidride carbonica è pari a 3.692 tCO2 per l’anno 2013, ovvero 0,082 kgCO2eq/m3 (Impronta di carbonio del Servizio Idrico Integrato). In tale emissione è inclusa la quota parte di emissione di metano che concorre in termini di anidride carbonica (pari a 1/25 dell’emissione di metano relativa ad una fonte di carbonio di origine biogenica).
Per tali emissioni si conteggia, pertanto, solo la differenza in termini di GWP rispetto alla CO2.
Per il ciclo di vita del prodotto acqua, vedi Flusso concettuale di riferimento.