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Riduzione dell'impronta di carbonio

 

 

Date le pratiche gestionali di riduzione dell’impronta di carbonio individuate per il presente studio, ovvero:

  1. Riduzione delle perdite idriche nella fase di produzione (-0,4%)
  2. Riduzione dell’infiltrazione netta di acque parassite nella rete fognaria (0%)
  3. Riduzione dell’immissione diretta di reflui in ambiente, previo pretrattamento e collettamento in pubblica fognatura (+2,7%)
  4. Riduzione della produzione di metano nelle fosse settiche (-22,3%)
  5. Riduzione del trasporto fanghi dai piccoli impianti e dagli impianti di trattamento allo smaltimento (-0,01%)
  6. Riduzione delle emissioni dirette ed indirette legate al processo biologico di depurazione (-0,6%)
  7. Riduzione della dispersione in ambiente del metano prodotto in fase di digestione anaerobica dei fanghi (-0,17%)
  8. Riduzione dei consumi di energia elettrica (-7,0%)
  9. Riduzione dei consumi di prodotti chimici e trasporto relativo (-0,3%)

si può concludere che:

  • Prendendo in considerazione le pratiche gestionali individuate e ritenute fattibili per la riduzione dell’impronta di carbonio, ovvero ad esclusione dei punti 4. e 7., l’incidenza sul quadro emissivo, al netto della fase di Uso e del carbonio da origine biogenica, sarebbe pari al 5,6%;
  • Prendendo in considerazione tutte le pratiche gestionali individuate per la riduzione dell’impronta di carbonio, l’incidenza sul quadro emissivo, al netto della fase di Uso e del carbonio da origine biogenica, sarebbe pari al 28,1%.


La fattibilità delle pratiche gestionali per la riduzione dell’impronta di carbonio è legata a ragioni di carattere gestionale, economico ed ambientale.

In particolare, la riduzione di cui al punto 4. comporterebbe l’eliminazione di tutte le fosse settiche a piè d’utenza esistenti sul territorio; tale pratica andrebbe direttamente ad incidere su gran parte dei privati cittadini serviti, in fase di realizzazione dell’intervento, sia in funzione dell’ubicazione delle fosse settiche (poste all’interno delle proprietà, a volte all’interno dei fabbricati), sia sulla base della spesa economica per l’eliminazione (la fossa settica è, comunque, di gestione condominiale o dei singoli cittadini). Certamente, nel lungo periodo, tale eliminazione ridurrebbe comunque la spesa economica dei privati cittadini serviti periodica per il vuotamento periodico delle fosse.

La riduzione di cui al punto 7., invece, comporterebbe la conversione degli attuali volumi asserviti alla digestione anaerobica in volumi di stabilizzazione aerobica; tale pratica andrebbe ad incidere economicamente in modo gravoso sul Gestore, sia per la realizzazione dell’intervento, sia per la possibilità di produrre energia dalla combustione del biogas (cogenerazione).

Le restanti pratiche di riduzione dell’impronta di carbonio risultano fattibili, in quanto rappresentano, per la maggior parte, attività programmate nel periodo di gestione del Servizio Idrico Integrato, o comunque sono legate a tali attività in modo indiretto (si vedano i punti 8. e 9.).

Ministero dell'Ambiente