EFFETTO DEI SISTEMI DI TRATTAMENTO DELLE EMISSIONI GASSOSE SUL QUADRO EMISSIVO
Vengono di seguito elencati i possibili sistemi individuati per il trattamento delle emissioni gassose dirette.
Sistemi per la conversione e riduzione termica e catalitica
Processi chimici che realizzano la trasformazione degli inquinanti in prodotti con scarsa rilevanza ambientale.
Tali trattamenti sono ampiamente utilizzati per ossidare inquinanti organici, tipicamente gli idrocarburi, e per ridurre composti organici ossidati, tipicamente gli NOx.
Gli inquinanti vengono ossidati con elevata efficienza in CO2 e H2O.
Questa tipologia di sistema di trattamento consente di raggiungere una percentuale di rimozione delle emissioni gassose superiore al 90%, con particolare riferimento alla rimozione dei COV (Composti Organici Volatili).
Principali vantaggi:
- Si rimuovono senza problemi miscele di composti gassosi;
- Non sono richiesti particolari pretrattamenti dell’effluente;
- Strutture impiantistiche semplici, di facile manutenzione, impegnano poco spazio e possono essere automatizzate.
Principali svantaggi:
- Costi di gestione elevati, legati al combustibile ausiliario (termica) ed alla rigenerazione e smaltimento del catalizzatore (catalitica);
- Rischi legati ad incendio ed esplosioni (termica) e di avvelenamento del catalizzatore (catalitica).
Sistemi di biofiltrazione
Processo di filtrazione a cui è associata la demolizione biologica delle sostanze da rimuovere.
Processo aerobico ed esotermico, in cui gli inquinanti vengono convertiti in CO2, H2O e biomassa.
Il trattamento ha caratteristiche operative e di gestione tali da contenere significativamente i costi, a parità di prestazioni ottenibili, rispetto a sistemi alternativi di rimozione, soprattutto nel caso di operazioni di controllo degli odori.
Questa tipologia di sistema di trattamento consente di raggiungere una percentuale di rimozione delle emissioni gassose nel range 75÷95%, con particolare riferimento alla rimozione delle sostanze maleodoranti inorganiche (H2S, NH3), composti aromatici e alifatici (acidi, alcoli, idrocarburi), mercaptani, ammine, ammidi, aldeidi, e chetoni e solventi non clorurati.
Principali vantaggi:
- Complessità impiantistica intermedia;
- Elevata efficienza di abbattimento;
- Basse perdite di carico.
Principali svantaggi:
- Controllo rigoroso di tutti i parametri di funzionamento;
- Rischi di occlusione in presenza di particolato.
Si sottolinea che le emissioni gassose dirette da impianti di trattamento presenti nel quadro emissivo sono generalmente di natura diffusa; si tratta, in particolare, dell’emissione di sostanze gassose provenienti da volumi di trattamento privi di copertura, ovvero a contatto diretto con l’atmosfera.
Le emissioni di natura puntuale sono principalmente legate a stoccaggi e dosaggi di sostanze chimiche, nonché ad alcuni processi relativi al trattamento fanghi prodotti dall’impianto di trattamento reflui, quali la disidratazione dei fanghi e la produzione di biogas.
Le emissioni in atmosfera relative agli impianti di potabilizzazione sono nulle o piuttosto esigue; l’impatto emissivo relativo a tali trattamenti è dunque trascurabile, sia per le varie fasi di processo che per le sostanze chimiche utilizzate, e non viene valutato l’effetto di un eventuale trattamento.
Il trattamento dei reflui, invece, è un elemento di particolare interesse al fine della valutazione dell’impronta di carbonio di tutto il servizio. L’impatto emissivo relativo ai pretrattamenti ed alle sostanze chimiche utilizzate è praticamente trascurabile e non viene valutato l’effetto di un eventuale trattamento.
La maggior parte delle emissioni sono legate al trattamento biologico dei reflui ed a quello dei fanghi da essi prodotti. Le emissioni relative ai processi biologici di trattamento dei reflui derivano prevalentemente da CO2, CH4 e N2O.
Per il periodo temporale di riferimento del presente studio, le emissioni relative a tali fasi di processo sono pari a:
- 10.622.713 kgCO2eq/y per il processo di depurazione biologica dei reflui (8,17% del quadro emissivo complessivo), di cui 6.190.224 kgCO2eq/y (4,76% del quadro emissivo complessivo) relatvi ai principali impianti di depurazione di Acque SpA;
- 681.807 kgCO2eq/y per il processo di stabilizzazione aerobica dei fanghi (0,34% del quadro emissivo complessivo);
- 100.647 kgCO2eq/y per il processo di digestione anaerobica dei fanghi (0,08% del quadro emissivo complessivo);
Ipotizzando il trattamento di tali fonti emissive, mediante la copertura delle vasche di processo ed il convogliamento degli aeriformi a stazioni di trattamento, nonché l’adozione di una delle tecnologie individuate, una riduzione del 75% delle emissioni da tali fonti inciderebbe del 3,88% sul quadro emissivo, al netto della fase di Uso e del carbonio da origine biogenica.
Si sottolinea che il trattamento di tali emissioni generebbe in parte CO2, che, essendo di fonte biogenica data la natura del carbonio presente nella fase di Fine Vita, non rientrerebbe comunque nel quadro emissivo.