Limitazioni e raccomandazioni
Ogni studio eseguito con approccio LCA non è perfettamente comparabile con altri, in quanto sono state fatte alcune assunzioni che sono specifiche dello studio svolto.
La principale limitazione del presente studio è quella di non essere confrontabile direttamente con studi riguardanti la Tap Water (acqua di rubinetto); tale limitazione è dovuta al fatto che gli studi sulla Tap Water non prendono in considerazione la fase di fine vita del ciclo di vita dell’acqua, poiché la fase di fine vita non è strettamente legata al prodotto acqua di rubinetto. La totalità delle acque reflue, infatti, non è generata esclusivamente dall’acqua di rubinetto, ma anche da acque utilizzate in modo differente; inoltre le acque reflue portano con sé un carico di inquinante che non è direttamente correlato all’uso dell’acqua di rubinetto.
I risultati del presente studio, pertanto, sono confrontabili con gli studi sulla Tap Water soltanto per quanto riguarda le fasi di Approvvigionamento delle Materie Prime e di Produzione; considerando esclusivamente queste due fasi, al netto delle infrastrutture relative alla rete acquedotto, il quadro emissivo finale ammonta a 0,657 kgCO2/m3, valore confrontabile con altri studi di settore relativi all’Italia (Tarantini, 2003; Botto, 2009).
La principale limitazione dello studio deriva dal fatto che è stato preso in considerazione solo l’impatto della CO2 equivalente, e non tutti gli impatti del ciclo dell’acqua derivanti dall’analisi eseguita con approccio LCA.
Stima del grado di incertezza
La valutazione del grado di incertezza complessivo è stata effettuata a partire dalla qualità dei dati di partenza discussi nella sezione Dati e requisiti di qualità dei dati: Precisione dei dati.
I dati sono stati espressi con un definito livello di precisione, in termini di errore medio, in modo tale da fornire un riferimento numerico alla possibile banda di oscillazione dei risultati complessivi conseguiti.
Il calcolo delle emissioni di gas effetto serra è legato all’utilizzo di dati di qualità differente; l’interazione tra dati di qualità differente influenza il grado di incertezza della singola emissione calcolata; in funzione del peso delle singole emissioni, può essere valutato il grado di incertezza complessivo.
Date le precedenti affermazioni, si stima per lo studio in questione un grado di incertezza nella determinazione dell’impronta di carbonio dell’ordine di ±10%; tale valutazione è ragionevole sia dal punto di vista dei dati di partenza utilizzati (i quali hanno una precisione sempre nel range ±5÷15%), sia dal punto di vista del peso delle singole emissioni (le emissioni che hanno un peso maggiore hanno un grado di incertezza all’incirca pari a ±10%).
Ad ogni modo, studi sull’impronta di carbonio di prodotto riportano gradi di incertezza similari, con livelli confidenziali dell’ordine del 7÷8%.
Ulteriori sforzi saranno effettuati per ridurre l’incertezza approfondire gli aspetti e relativi ai dati utilizzati nel presente studio.